A quanto pare, sono morto.
Se state leggendo queste righe, infatti, è probabile che la mia anima sia già in volo tra i satelliti, al di là della stratosfera.
Sarò breve – Francesco Muzzopappa
Sarò breve è un romanzo di Francesco Muzzopappa edito da Fazi Editore e uscito nel 2022. Ho già recensito altri romanzi dello stesso autore, li puoi trovare qui:
Indice
- Sarò breve: la trama
- Recensione di Sarò breve: si può fare ironia sulla morte?
- Citazioni di Sarò breve
Sarò breve: la trama
Ennio Rovere è morto. Lo sappiamo perché ha lasciato testamento alla sua famiglia. Ennio è un uomo che si è fatto da solo, ha lasciato il sud per trovare lavoro al nord e seguire la sua passione come intagliatore di legno.
Grazie a fortunate e brillanti intuizioni costruisce il suo impero fatto di legno di tutti i tipi (davvero tutti). Attorno alla sua persona gravitano donne, figli, animali, domestici… insomma, un bell’entourage di persone che verrà elencato nelle sue ultime volontà.
Il testamento per Ennio è un modo per tirare le somme… e togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Come un novello dio dell’Apocalisse pronuncerà il suo giudizio finale seminando doni e punizioni.
Come se appartenessimo ai Rovere, ci è concesso l’onore di ficcare il naso tra le ultime volontà di Ennio: un espediente narrativo per ripercorrere la storia di un uomo, un padre, un imprenditore.
Recensione di Sarò breve: si può fare ironia sulla morte?
Sì, si può. Specie se a parlare è il morto stesso.
Sarò breve è un nomen omen per questo romanzo che è davvero breve (meno di 200 pagine), una lunghezza giustificata dal fatto che si tratta di un testamento redatto dal protagonista (Ennio Rovere). Fai conto che l’ho letto in circa 4 ore (no non le ho contate, ero semplicemente in treno).
Francesco Muzzopappa si è sempre distinto nei suoi romanzi per una comicità ironica, asciutta, spesso caustica. Non manca di certo questa caratteristica in Sarò breve: l’anziano Ennio quando compone le proprie volontà è ben lucido e non manca di punzecchiare le persone con il proprio eloquio.
Il libro si compone di 17 capitoli (più introduzione) ognuno dei quali è dedicato a una figura importante nella vita di Ennio: il protagonista non si limita a elencare i propri lasciti, bensì rievoca i ricordi e il pezzo della propria storia condivisa con il personaggio a cui è dedicato il capitolo.
In apertura del testamento una promessa:
Lo so, non ho mai avuto il dono della sintesi, ma stavolta, ve lo prometto, sarò breve. Non vi aspetta nessuna polemica. Solo memore e un’adeguata divisione dei miei beni.
Sarò breve – Francesco Muzzopappa
Sarò breve alterna momenti di profondo sarcasmo – il capitolo sull’ex moglie è intriso di questo humor – a momenti di commozione e dolcezza, uno su tutti il capitolo dedicato alla nipote Min-so.
Come nel caso di Stoner ci troviamo di fronte a una storia di vita qualunque raccontata in un modo un po’ speciale anche grazie all’originale espediente narrativo del testamento.
Una lettura leggera, per passare qualche ora in allegria e senza pensieri.
🌕🌕🌕🌗 su 5
Citazioni di Sarò breve
A quanto pare, sono morto.
Se state leggendo queste righe, infatti, è probabile che la mia anima sia già in volo tra i satelliti, al di là della stratosfera.
Prima o poi doveva succedere: d’altro canto, sulla mia ultima torta di compleanno c’erano candele a sufficienza da illuminare a giorno una pista d’atterraggio. Il passo successivo doveva per forza essere il decollo.
Fattelo dire da un ex mobiliere: i dettagli estetici, la varietà di colori sono una ricchezza, e chi non lo capisce è destinato a vivere una vita senza fantasia.
Andai nell’ufficio del mio capo e gli dissi: “Me ne vado”.
Ero uno dei suoi migliori artigiani. Rilanciò con un aumento.
Gli dissi: “Me ne vado sul serio”.
Rilanciò con un avanzamento di livello.
In quell’istante mi resi conto che i capi riescono a darti ciò che ti spetta quando è troppo tardi.
E infatti erano le troppo tardi in punto.
Il più delle volte i call center mi chiamavano signora ed è un’immane liberazione sapere che almeno da morto non riceverò telefonate a qualunque ora del giorno per chiedermi se voglio la fibra. Io la fibra non la voglio, e mi spiace dover constatare che l’unico sistema per evitare questa scocciatura è aspettare il decesso.