È cominciata l’Oscurità: l’alba non esiste più.
Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re
Il ritorno del re (titolo originale: The Return of the King) è il terzo (e ultimo) capitolo della saga Il Signore degli Anelli (The Lord of the Rings) di J.R.R. Tolkien. Uscito per la prima volta nel 1955, lo leggiamo oggi in due traduzioni: la prima a cura di Vittoria Alliata di Villafranca, la seconda di Ottavio Fatica.
Indice
- Il ritorno del re: la trama
- La conclusione di un viaggio: il commento
- Tema 1: l’errore di Sauron
- Tema 2: il femminismo in Tolkien – focus su Eowyn
- Frasi e citazioni da Il ritorno del re
- Cólto in Castagna: la mia copertina
Il ritorno del re: la trama
Disclaimer: questa parte conterrà naturalmente degli spoiler essendo la prosecuzione di altri due romanzi. Se non hai letto La Compagnia dell’Anello e Le due torri, potresti volerti fermare qui.
La scena si apre su Gondor, qui troviamo Pipino e Gandalf alla corte del Sovrintendente Denethor (padre del fu Boromir e Faramir). Pipino si mette al servizio di Denethor per ripagare il sacrificio di Boromir che ha permesso a lui e Merry di sopravvivere.
Dall’altro lato, Aragorn, Legolas e Gimli sono in compagnia di Re Theoden e dei Rohirrim nel tentativo di racimolare un esercito sufficiente per cercare di distrarre l’immenso esercito creato da Sauron in quel di Mordor. Il nuovo obiettivo di Barad-dûr è infatti Gondor.
Frodo e Sam, invece, iniziano la terza parte del loro cammino in una situazione alquanto pericolosa. Frodo è stato colpito da Shelob, un gigantesco ragno, ed è ora prigioniero degli orchi. Sam, temporaneo portatore dell’Anello, cerca di trovare il modo per salvare il suo padrone e raggiungere il Monte Fato.
La conclusione di un viaggio: il commento
È molto difficile arrivare alla lettura de Il Signore degli Anelli negli anni 2000. I film hanno diffuso alla grande massa i punti essenziali della storia e la sua conoscenza è diventata assolutamente popolare.
Questo per dire che si arriva al libro con una serie di conoscenze pregresse, frammenti di un unico molto più complesso che vanno a minare una reazione di sorpresa da parte del lettore. E, in tutto questo, io sono riuscita ad arrivare al libro senza aver mai visto prima i film (un applauso. Ovviamente poi ho visto l’intera trilogia in Dolby Atmos 4K. Sipario).
Il lettore arriva dunque al libro sapendo che l’Unico Anello verrà distrutto nella lava del Monte Fato, non c’è quella tensione del: ce la faranno oppure no? Diciamo che hai lo stesso effetto di quando guardi un episodio del Tenente Colombo: non ti chiedi se riuscirà a scoprire l’assassino, ti domandi in che modo lo farà.
Ora, dopo aver paragonato Tolkien al Tenente Colombo posso anche chiudere baracca e burattini.
In ogni caso, Il ritorno del re ha una struttura strana. L’evento chiave – la distruzione dell’Anello – avviene a circa metà del libro. Al che mi sono chiesta: ma dopo di che parla? Ero totalmente impreparata a una cosa di questo tipo.
Ciò che segue è stato per me commozione allo stato puro: la missione è conclusa, è tempo di ristabilire l’ordine, la Compagnia si scioglie e ognuno segue la propria via. Ci tocca salutare coloro che ci hanno accompagnati per pagine e pagine lungo terre meravigliosi e, credimi, non è facile.
Credo di aver pianto una volta sola per un libro prima de Il ritorno del re (N.d.A. era Harry Potter e i Doni della Morte nel momento in cui usa la Pietra della Resurrezione), ma qui le lacrime sono sgorgate così, come un grazie per l’avventura appena conclusa.
Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐➕
E dopo questa recensione de Il ritorno del re assolutamente non tecnica bensì molto melensa, passiamo all’analisi di un paio di passaggi interessanti e brillanti di questo terzo romanzo. Via con gli highlight!
Tema 1: l’errore di Sauron
Com’è possibile che Sauron, il più potente tra i Maiar, si faccia sconfiggere così come un mezzo babbo a casa sua? Perché svuota letteralmente le difese di Mordor lasciando scoperto il Monte Fato, unico suo reale tallone d’Achille?
Queste sono domande più che lecite, in realtà.
L’errore di Sauron è aver dimenticato gli hobbit nel suo grande piano malvagio. Già dalla creazione degli Anelli, nella sua mente il mirino è puntato sulla razza umana: debole di cuore e dalla grande smania di potere, di possedere, di conquistare, di prevalere sul prossimo.
Tra le varie razze a cui vengono consegnati gli Anelli, non a caso, sono proprio gli umani a subire l’influenza più profonda: basti pensare che i nove re degli uomini diventano poi i nove Nazgul al servizio di Sauron.
Però, pensaci, gli uomini farebbero tutto tranne che distruggere l’Anello. Ne sono attratti, lo desiderano per sé, lo vogliono usare per i propri fini. Ed è proprio su questo che si basa la strategia di Sauron: la certezza che nessun uomo avrebbe la forza interiore per distruggere l’Unico Anello.
Peccato, però, che nel suo grande disegno manchino gli hobbit. A sua discolpa, molti abitanti della Terra di Mezzo ne ignorano l’esistenza (un esempio è Barbalbero che scrive una nuova strofa nella canzone in entese dedicata agli hobbit perché non era mai stata composta prima).
Agli hobbit non interessa il dominio, hanno la scorza dura almeno tanto quanto la testa. Queste sono dunque le qualità che hanno permesso a Frodo e Sam di completare la missione bagnando così il naso… ehm, l’occhio a Sauron.
Come tutte le cose, c’è un’eccezione anche per gli hobbit: Gollum. Prima di lasciarsi consumare dal potere dell’Anello, la povera creatura era un hobbit dal nome Smeagol. Ma, alla fine, la sua condanna è stata un evento fondamentale per la sconfitta di Sauron. Quindi male, ma anche un po’ bene. Solo un pochino.
Tema 2: il femminismo in Tolkien – focus su Eowyn
Nel 1945 in Italia le donne andavano al voto per la prima volta nella storia del nostro paese. In Inghilterra, questo diritto è stato dato molti anni prima, nel 1928. Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re esce nel 1955. Tutta questa serie di date per inquadrare il periodo storico: le donne erano ancora ben lontane dall’emancipazione in quegli anni.
In questo contesto, emerge il personaggio di Eowyn, nobildonna di Rohan e abile guerriera che avrà un ruolo chiave nella Guerra dell’Anello (basta spoilerz!). Lungo la narrazione vediamo questa giovane combattente che vuole lottare al fianco degli uomini per salvare la propria terra e viene puntualmente respinta in quanto donna.
Le idee progressiste di Tolkien sul femminismo prendono così vita nelle parole dell’eroina. Di seguito un estratto da Il ritorno del re:
Ma Éowyn rispose: “Tutte le tue parole significano soltanto: Sei una donna e il tuo compito è la casa. Ma quando gli uomini saranno morti in battaglia con onore, tu avrai il permesso di bruciare insieme con la casa, perché ormai gli uomini non ne avranno più bisogno. Ma io sono della Casa di Eorl, e non una serva. So cavalcare e maneggiare le armi, e non temo né il dolore né la morte.”
“Che cosa temi dunque, signora?”. egli domandò.
“Una gabbia”, ella rispose, “Rimanere chiusa dietro le sbarre finché il tempo e l’età ne avranno fatto un’abitudine, e ogni possibilità di compiere grandi azioni sarà per sempre scomparsa”.
Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re
La figura della donna come angelo del focolare si va dunque spegnendo: le donne vogliono pari opportunità, vogliono pari dignità, lottano per mostrare il loro valore individuale e non vivere più di luce riflessa. Perché il sole può arrogarsi il diritto di spegnere per sempre la luna mentre lei non può far altro che star lì ad attendere la fine?
Una mente che punta al progresso quella del maestro J.R.R. Tolkien.
Frasi e citazioni da Il ritorno del re
How do you pick up the threads of an old life? How do you go on, when in your heart you begin to understand… there is no going back? There are some things that time cannot mend. Some hurts that go too deep, that have taken hold.
“I’ll get there, if I leave everything but my bones behind,” said Sam. “And I’ll carry Mr. Frodo up myself, if it breaks my back and heart.”
Do you remember the Shire, Mr. Frodo? It’ll be spring soon. And the orchards will be in blossom. And the birds will be nesting in the hazel thicket. And they’ll be sowing the summer barley in the lower fields… and eating the first of the strawberries with cream. Do you remember the taste of strawberries?
Cólto in Castagna: la mia copertina
La copertina è in fase di creazione. Per il momento utilizzo un immagine temporanea tratta dal film Il ritorno del re di Peter Jackson.