Prima di vivere con gli altri, io devo vivere con me stesso. L’unica cosa che non è tenuta a rispettare il volere della maggioranza è la coscienza.
Il buio oltre la siepe
Il buio oltre la siepe (titolo originale To Kill a Mockingbird) è un romanzo scritto da Harper Lee uscito per la prima volta nel 1960 e vincitore del premio Pulitzer per la narrativa l’anno successivo. In Italia compare già nel 1960 grazie a Feltrinelli. Oggi lo leggiamo nella traduzione di Vincenzo Mantovani sebbene la prima edizione fosse stata curata da Amalia D’Agostino Schanzer.
Da questo romanzo è stato tratto l’omonimo film del 1962 candidato a 8 premi Oscar con Gregory Peck e Robert Duvall.
Indice
- Il buio oltre la siepe: la trama
- Anni 30 o 2021? La recensione de Il buio oltre la siepe
- To Kill a Mockingbird: il titolo originale
- Il buio oltre la siepe: significato del titolo
- La paura (l’odio) del diverso
- L’autrice: Harper Lee
- Frasi e citazioni da Il buio oltre la siepe
Il buio oltre la siepe: la trama
In una contea di fantasia nell’Alabama – Maycomb – è in corso un processo a Tom Robinson, accusato dalla famiglia Ewell di aver stuprato la loro figlia. Dettaglio? Tom Robinson è nero.
Incaricato della sua difesa è Atticus Finch, avvocato di provincia vedovo e con due turbolenti figli a carico: Jem – il più grande – e Scout, la piccola bimba voce narrante della storia.
La storia segue le vicende della famiglia Finch e del processo Robinson mostrando uno spaccato dell’America anni 30.
Anni 30 o 2021? La recensione de Il buio oltre la siepe
Vale la pena iniziare questa recensione con una breve (spero!) parentesi sul titolo e, soprattutto, sulla sua traduzione in italiano.
To Kill a Mockingbird: il titolo originale
Il titolo originale di questo romanzo è To Kill a Mockingbird. Ora, senza sapere cosa significhi, ho provato a tirare fuori i miei ricordi di inglese:
- To mock: imitare, prendere in giro;
- Bird: uccello;
- Mockingbird: uccello imitatore.
Esistono diversi volatili in grado di imitare il suono di altri esseri viventi (ma anche di oggetti come l’allarme dell’auto, la sirena dei pompieri o il suono della macchina fotografica) e il mockingbird è uno di questi. Si tratta di un essere molto comune nel sud degli Stati Uniti e, cercando finalmente la traduzione sul dizionario, si scopre che si sta parlando del tordo americano (nome scientifico Mimus Polyglottos).
Dalle nostre parti, ovvero in Italia, non è molto comune. Anzi, potremmo dire che non esiste proprio. Per questo non avrebbe avuto senso tradurre il titolo con Uccidere un tordo, non avrebbe avuto lo stesso impatto di un titolo come Il buio oltre la siepe.
Perché proprio il mockingbird? Si tratta di uccellini innocenti dal bel canto che “non fanno niente di speciale, ma fa piacere sentirli cinguettare. Non mangiano le sementi dei giardini, non fanno il nido nelle madie; non fanno proprio niente, solo cinguettano“. Un alias, un modo per rappresentare l’innocenza di svariati personaggi presenti all’interno del romanzo.
Il buio oltre la siepe: significato del titolo
Cosa c’è oltre la siepe? Qualcosa di malvagio da cui girare alla larga secondo la visione interna alla storia.
La siepe nel romanzo di Harper Lee è vera, quella che da tanta parte / dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ed effettivamente chiude la vista di casa Radley a casa Finch. Già dalle prime pagine del romanzo, infatti, ci viene introdotto il personaggio di Arthur (Boo) Radley, una figura misteriosa che non esce mai di casa tanto che molti a Maycomb pensano sia morto.
Boo Radley, come lo chiamano i bambini protagonisti, rappresenta l’ignoto, il diverso dunque la paura e, metaforicamente parlando, il buio.
La paura (l’odio) del diverso
Il tema che attraversa Il buio oltre la siepe è senza ombra di dubbio la paura del diverso che sfocia poi nel razzismo e xenofobia. Quali sono le paure dell’America anni 30?
Paura dei neri
Nel corso del romanzo si evidenzia molto bene lo stato di schiavitù delle persone nere. Vengono viste come muli da soma, buoni solo a fare lavori pesanti: non sono uomini, sono bestie.
Ad un certo punto della trama, è interessante notare che l’autrice esplicita chiaramente l’impossibilità di Tom di vincere il processo e per la colpa più grave di tutte: essere nato con il colore della pelle sbagliato.
La libertà di agire e di vivere per le persone nere è ancora molto lontana anche se qualche sguardo progressista (e di speranza) inizia a intravedersi. Atticus è un chiaro esempio di mentalità Lincolniana.
Paura dei bianchi
In questo contesto storico, sono chiaramente i bianchi a dettare legge a discapito dei neri. Tuttavia, alcuni passaggi mostrano come l’odio in alcuni casi fosse reciproco. Di estremisti, in fondo, se ne trovano in tutte le campane.
Ed è il caso di un’amica di Calpurnia – la domestica dei Finch – che sbotta in una scenata nel momento in cui vede arrivare in chiesa i figli di Atticus: “Voglio sapere perché porti dei ragazzi bianchi nella chiesa dei negri” – e ancora – “Non hai alcun diritto di portare qui dei ragazzi bianchi: loro hanno la loro chiesa, noi abbiamo la nostra”.
L’odio raziale dell’uomo bianco nei confronti dell’uomo nero si riflette così come la Luna contro il Sole e si invertono le parti di questa ignobile recita nel momento in cui cambiano il luogo e il contesto in cui si svolge l’azione.
Paura delle donne
La piccola Scout Finch è stata soprannominata da molti come la Huckeberry Finn di questo romanzo. Porta abiti maschili, rifiuta l’etiquette dell’epoca, disdegna la compagnia delle vecchie signore di Maycomb, ama il rischio, l’avventura e fare a botte. Nonostante questi sprazzi di emancipazione, notiamo però che le donne non sono per nulla libere, anzi.
Una vittima in questo romanzo è la figlia degli Ewell, condannata ad una vita di botte e stenti da un padre padrone. Le figlie sono ancora di proprietà dei padri nonostante il Novecento sia già arrivato da qualche decennio ormai.
Troviamo delle donne ancora in lotta per i propri diritti (ad esempio, la giuria del processo è composta da soli uomini), per la possibilità di autodeterminarsi ed entrare a far parte della vita politica e sociale non come begli esemplari di essere umano ma come carbone che fa ardere lo spirito critico.
Perché parlo di paura e non di odio? Perché spesso l’odio non è altro che una reazione a ciò che non si conosce e che, in parte, ci si rifiuta di conoscere.
⭐⭐⭐⭐
L’autrice: Harper Lee
Nelle Harper Lee nasce a Monroeville (Monroe, Alabama) nel 1926.
La madre – Frances Finch Lee – morì quando lei era molto giovane, il padre fu un avvocato. Insomma, esattamente la situazione familiare descritta nel suo romanzo bestseller Il buio oltre la siepe.
Harper fu grande amica del celebre giornalista Truman Capote con il quale collaborò per un reportage al New York Times riguardante un caso di omicidio.
Il 5 novembre 2007, ricevette da Bush jr la Medaglia presidenziale della libertà con la seguente motivazione: “To Kill a Mockingbird has influenced the character of our country for the better. It’s been a gift to the entire world. As a model of good writing and humane sensibility, this book will be read and studied forever. And so all of us are filled with admiration for a great American and a lovely lady named Harper Lee“.
Nel 2015, il romanzo Va, metti una sentinella (titolo originale Go Set a Watchman) pubblicato in Italia da Harper Collins. Nonostante molti pensassero fosse il seguito de Il buio oltre la siepe, l’autrice affermò di averlo scritto prima ma di esserselo dimenticato nel cassetto per anni.
Nelle Harper Lee muore nella sua città natale nel 2016 alla veneranda età di 90 anni.
Frasi e citazioni da Il buio oltre la siepe
Ma era un tempo di vago ottimismo per una parte della popolazione: la contea di Maycomb si era appena sentita dire che non aveva nulla di cui avere paura all’infuori della paura stessa.
Fino a quando temetti di non poterlo più fare, non avevo mai amato leggere. Non si ama respirare.
Nel Sud dell’Alabama non esistono stagioni chiaramente definite; l’estate sfuma nell’autunno, e a volte l’autunno non viene seguito dall’inverno ma si trasforma in una primavera di pochi giorni che stempera in una nuova estate.
Il fatto di essere stati sconfitti cent’anni prima di cominciare non è una buona ragione per non cercare di vincere.
Non piangerai per la vita d’inferno che la gente costringe altri a fare… senza nemmeno riflettere. Non piangerai per l’inferno in cui i bianchi fanno vivere la gente di colore, senza fermarsi un momento a pensare che sono persone come noi.
Condividiamo le nostre letture sui social!