Una conquista fuori menu: un romanzo che vale una stella Michelin?

Una conquista fuori menu (recensione) - felicia kinsley

Ieri non sapevo chi sarei stato oggi, oggi non so chi sarò domani. Quest’affermazione, che potrebbe suggerire un disturbo di personalità multipla, descrive il mio lavoro: c’è chi pagherebbe per cambiare identità ogni giorno; io, invece, sono pagato per farlo.
Una conquista fuori menu – Felicia Kingsley

Una conquista fuori menu è un romanzo di Felicia Kingsley (pseudonimo di Serena Artioli) pubblicato da Newton Compton Editori nel 2024.

Di cosa parla Una conquista fuori menu? La trama

Siamo a New York. Da un lato abbiamo Julia Villa, figlia di un noto italoamericano invischiato in loschi giri della malavita newyorkese e proprietario di un ristorante che pare sia il fulcro di traffici e triangolazioni illegali.

Dall’altro lato abbiamo Dwight Faraday, un agente sotto copertura di successo che si sta per godere un periodo di pausa dopo l’ultima missione portata a termine con successo. Pausa che dura una settimana o poco meno perché riceve ben presto un nuovo incarico dal proprio capo: intrufolarsi nella famiglia Villa per una delle più grandi operazioni antimafia che New York abbia mai visto.

I due si trovano, così, davanti agli stessi fornelli pronti a infuocare il Villa’s a suon di pentole, spezie e molto altro…

Recensione di Una conquista fuori menu

Una conquista fuori menu non è il primo libro di Kinglsey che finisce tra le mie mani. Quest’autrice per me rappresenta una scusa per evadere un po’ dalla quotidianità quando ho bisogno di letture leggere e senza pensieri. Quindi fare dei paragoni con i romanzi precedenti per me è abbastanza normale.

A proposito, qui puoi trovare le recensioni di altri romanzi della stessa autrice:

Tornando a noi. Lo stile di scrittura è lo stesso di sempre: fresco, leggero, scorrevole. Il libro è lungo ma si lascia leggere rapidamente (500 pagine bruciate in 3 giorni in un periodo di blocco del lettore, giusto per darti il metro di paragone).

Il fatto che si lasci leggere non significa necessariamente che 500 pagine sia la lunghezza giusta per questo romanzo. Affrontiamo quindi il primo punto critico di Una conquista fuori menu: la sindrome dell’allungabrodo. Questa storia avrebbe potuto essere lunga la metà ed essere ugualmente avvincente. Durante l’intreccio Julia e Dwight fanno avanti e indietro sui loro passi duemila volte causando nel lettore un deja-vù. Se è vero che questo si propone come un romanzo Slow burn, c’è da dirlo: per essere lento… è lento (e anche un po’ ripetitivo).

Altro aspetto piuttosto divisivo sono i personaggi. Di solito Felicia crea dei personaggi molto umani, in cui ti ci puoi ritrovare o che comunque ti risultano amichevoli. In questo caso specifico, anche confrontandomi con altre persone e leggendo recensioni qua e là, ho notato che il personaggio di Julia risulta particolarmente indigesto. Sarà la sua spocchia, sarà il suo atteggiamento scontroso… qualsiasi sia la ragione, il pubblico fan di Felicia non l’ha presa sotto la propria ala.

Terzo aspetto che mi ha fatto storcere il naso è il modo in cui ha affrontato una questione non trascurabile: Julia è di fatto figlia di un mafioso e invischiata con la malavita. Non si può trattare la questione con superficialità, non si può far passare in secondo piano a livello di morale (soprattutto per il personaggio di Dwight) e non si può chiudere a tarallucci e vino come se niente fosse successo e i peccati fossero perdonati. Non è così che funziona.

Insomma, Una conquista fuori menu non ha conquistato proprio tutti i suoi lettori come è solita fare Kingsley però si lascia leggere, è una commedia romantica da manuale con tutti i trope a cui questo genere ci ha abituato.

Starei su un voto a metà: 2.5/5

🌕🌕🌗🌑🌑

Zia Felicia, aspettiamo il tuo grande ritorno!

Clicca qui per scoprire la biografia di Felicia Kingsley!

Pubblicato da Giulia Castagna

Giulia, content manager e writer, lettrice dall'età dei primi dada e baba.