Ne hanno dette tante su quel soggiorno, specie su quei “tendaggi rosso sangue”. Io vidi solo un soggiorno uguale a tutti i soggiorni californiani […].
La morte paga doppio
La morte paga doppio (titolo originale: Double Indemnity) è un romanzo noir scritto da James M. Cain e pubblicato per la prima volta a puntate sulla rivista Liberty nel 1936. Oggi lo leggiamo nell’edizione Adelphi con traduzione a cura di Franco Salvatorelli.
Indice
- La morte paga doppio: la trama
- Il capostipite del genere noir: la recensione
- Due note su La morte paga doppio (film)
- L’autore: James M. Cain
La morte paga doppio: la trama
Hollywood, anni 30. L’agente assicurativo Walter Huff si reca a casa del signor Nirdlinger – uno dei propri clienti – per il rinnovo di una polizza. Lì, trova la moglie: Phyllis. Tra i due si instaura da subito una relazione passionale morbosa tanto che decidono in breve tempo di architettare il delitto perfetto per far fuori il marito simulando un incidente e recuperando una grossa somma dal pagamento dell’assicurazione.
Decidono di pianificare un incidente ferroviario perché è l’unico caso in cui viene duplicato il valore del rimborso assicurativo. Tutto sembra andare secondo i piani ma, una volta che l’assicurazione inizia a indagare sulla morte del proprio cliente, non tutti sono convinti si sia trattato di un semplice incidente…
Il capostipite del genere noir: la recensione
Chiudi gli occhi. I colori si spengono, si alza il fumo, in lontananza si sente il suono di un sax. Questa è l’atmosfera in cui si viene catapultati aprendo le prime pagine de La morte paga doppio.
Per approcciarsi a questo libro nel migliore dei modi, occorre lasciare da parte tutto ciò che sappiamo già sul noir: questo perché il romanzo tocca alcuni dei topoi letterari più battuti dal genere (l’amore passionale, la dark lady – o femme fatale – l’omicidio perfetto…). La prima reazione all’agente assicurativo rischia di essere “oh no! L’ennesimo caso della vedovella che cerca di fregare l’assicurazione”.
Per l’epoca si tratta di una vera e propria novità, un qualcosa di mai visto prima.
Il libro è piccino – sono 130 pagine circa – e la storia viene raccontata in prima persona a posteriori dal protagonista: Walter Huff. Avere un narratore in prima persona non è una scelta affatto casuale, anzi a mio vedere rappresenta un elemento di novità e un colpo di genio. Non mi dilungherò oltre onde evitare anticipazioni non gradite.
Non avendo letto il libro in inglese, non saprei dare un giudizio sul linguaggio utilizzato: stiamo però parlando dell’inglese degli anni ’30, quindi presumo possa essere meno accessibile per chi non parla la lingua fluentemente.
Confrontandomi con una mia amica su questo romanzo, lei ha tirato fuori un paragone secondo me molto calzante: “Questo libro è un po’ come Uccelli di Hitchcock. Succedono tante cose, molte delle quali le dobbiamo prendere per buone. Non a tutto c’è una spiegazione, in fondo”.
Come si passi dalla semplice conoscenza a una relazione amorosa morbosa, arrivando persino ad escogitare un delitto, non è dato saperlo. Tanti passaggi logici sono tagliati, non vengono spiegati o descritti nel dettaglio. È così perché è così e tu, lettore, devi accettarlo.
È una lettura piacevole, scorrevole, particolare, che profuma di un’altra epoca. Un modo per passare del tempo con un libro senza prendere un impegno con un mattone gigante.
Voto: ⭐⭐⭐⭐
Due note su La morte paga doppio (film)
La morte paga doppio ha avuto un adattamento cinematografico con l’autore ancora in vita (a differenza di Blade Runner e Philip K. Dick). In italiano il titolo è stato tradotto come La fiamma del peccato.
E no, non lo so perché abbiano scelto un titolo diverso da quello del libro. Ma dopo Eternal Sunshine of the Spotless Mind non mi stupisco più di nulla.
Il film, uscito nel 1944, è stato diretto da Billy Wilder celebre regista di pellicole immortali come A qualcuno piace caldo e Viale del tramonto.
L’adattamento cinematografico di La morte paga doppio presenta alcune differenze a livello di trama rispetto al libro. Innanzitutto, sono stati tagliati i personaggi secondari come la figlia della vittima e il suo fidanzato (che nel romanzo ricoprono comunque un ruolo importante).
Altra grande differenza è il nome del protagonista che da Walter Huff diventa Walter Neff, questo per evitare un caso di omonimia con un agente assicurativo molto noto a Beverly Hills (e una bella denuncia).
L’autore: James M. Cain
James Mallahan Cain nasce ad Annapolis (Maryland, USA) nel 1892.
Figlio di emigrati irlandesi, Cain si rivela sin da piccolo un ragazzo dalla buona favella e un lettore vorace. Dopo essersi diplomato al Washington College, inizia la sua carriera come preside di una scuola superiore di Vienna (Maryland, non Austria!) cercando, nel frattempo, di costruirsi un percorso professionale come cantante lirico.
Nella sua vita, James Cain intraprende diversi percorsi lavorativi tra cui quello di venditore di polizze assicurative alla General Accident Company. La vera svolta, però, avviene nel momento in cui viene assunto come giornalista dal Baltimore American. Lì inizia la sua carriera come scrittore (anche se, per il momento, solo di cronaca).
Dopo aver lavorato come capo editor per The New Yorker, si dedica completamente alla scrittura di romanzi e sceneggiature per Hollywood (arriva anche a lavorare per conto di Paramount Pictures). Il boom editoriale arriva con Il postino suona sempre due volte (The Postman Always Rings Twice, 1934) – da cui verrà tratto anche il celebre film – La morte paga doppio (Double Indemnity) e Serenata (Serenade, 1937).
Dopo una carriera costellata di romanzi – anche se i grandi successi rimangono i primi – James M. Cain muore a University Park (Maryland, USA) nel 1977 all’età di 85 anni.