When my little girl was born,I put my finger in her tiny hand and she opened her eyes and squeezed it so tightly. And I looked at her, and I realised that she was more powerful than any delicate princess I’d read about. I’d just given birth to a queen. A girl who would grow up to be strong and brave. So I called her Queenie.
Queenie, Candice Carty-Williams
Queenie di Candice Carty-Williams è un romanzo uscito per la prima volta nel 2019. Viene pubblicato con la traduzione italiana di Maria Grazia Perugini nel 2021 a cura di Einaudi.
Indice
- British Book Award 2019: Queenie, la trama
- Una regina nera nel cuore di Londra: il commento
- L’autrice: Candice Carty-Williams
- Cólto in Castagna: la mia copertina
British Book Award 2019: Queenie, la trama
Londra. Queenie è una 25enne ragazza di origini giamaicane. La sua vita sembra una favola: ha un lavoro fisso nella redazione di un giornale, ha una relazione che va avanti da tre anni… Tutto perfetto. Ma qualcosa va a rompere questo delicato equilibrio: il suo ragazzo decide di lasciarla.
Così inizia il tracollo di Queenie che cerca di ritrovare se stessa tra avventure amorose disastrose – talvolta ai limiti dell’abuso – reminiscenze di un passato traumatico e lotte interne tra la sua metà londinese e le sue origini giamaicane.
E così, pagina dopo pagina, la vita di Queenie si spiega davanti agli occhi del lettore.
Una regina nera nel cuore di Londra: il commento
Ho letto Queenie nel 2020, quando la versione italiana non esisteva ancora, per cui posso far affidamento esclusivamente sulla versione inglese del romanzo.
La prosa è una delle più fluide e scorrevoli che io abbia mai incontrato in un romanzo. Queenie si legge in un battibaleno con un unico neo per i non madrelingua inglesi come me: lo slang. Ho dovuto far ricorso più volte all’Urban Dictionary per capire certi passaggi: questo si deve alla leggerezza del linguaggio utilizzato che rispecchia perfettamente l’età dei protagonisti della vicenda.
Un altro dizionario che occorre sfogliare è quello legato al Jamaican Patois: la parentela di Queenie viaggia decisamente sull’inglese giamaicano (e sarebbe anche interessante vedere come questa cosa è stata gestita dalla traduttrice nella versione italiana).
Questo libro viene presentato come una sorta di commedia divertente (in molti lo hanno definito il Diario di Bridget Jones black edition). Ecco, personalmente non ci ho trovato davvero nulla da ridere. Quella che viene presentata è una lenta discesa verso gli inferi della protagonista che viaggia nel mondo della depressione e della salute mentale: inizia perdendo l’amore, poi le amicizie, poi l’amore per se stessa… è più una dramedy (si dirà così?). Cioè, essendo commedia ci si aspetta un lieto fine, ma prima di arrivarci dobbiamo faticare, e parecchio.
Chiaramente, partendo con l’aspettativa di Bridget Jones un lettore non può che rimanere deluso da questo libro.
Passiamo al personaggio principale: Queenie. Ci viene presentata come una ragazza dal passato traumatico che riaffiora e contribuisce all’aumento dello stato depressivo in cui si va a trovare. Stiamo parlando di una situazione non semplice e di ferite giganti che da anni si trascina alle spalle. Un percorso di riabilitazione – soprattutto per situazioni di questo tipo – dura anni, anni e anni. Mi limiterò a dirti che l’arco narrativo di questo libro è di un anno circa: troppo poco per un finale da commedia (che infatti ho trovato frettoloso e poco realistico).
A questo aggiungo una considerazione puramente personale: ho passato l’intero libro a gridare contro Queenie. Ma qui entra in gioco il mio carattere. Perché continui a farti del male? Perché ti auto saboti? Queste le mie domande lungo tutto il romanzo.
Non sono proprio riuscita a sintonizzarmi sullo stesso canale di Queenie. Quando mi sono confrontata su questo libro con i miei colleghi più “vecchi”, tutti parlavano del fatto che si rivedevano nei loro 20 anni e ciò mi ha colpita molto perché io – all’epoca della lettura 26enne – non sono riuscita ad entrare in contatto con una mia coetanea.
Riassumendo: lettura scorrevole, per nulla comica ma comunque piacevole, conclusione un po’ troppo affrettata, scarsa empatia con la protagonista.
Voto: ⭐⭐⭐ /5
L’autrice: Candice Carty-Williams
Candice Carty-Williams è una scrittrice londinese classe 1989. È diventata celebre grazie al suo romanzo di esordio Queenie con cui ha vinto il titolo Book of the Year a luglio 2020.
Oltre alla sua attività da scrittrice di romanzi, fa anche pubblicazioni per magazine come Vogue o il Guardian.
Attualmente Candice Carty-Williams sta lavorando ad un adattamento di Queenie in serie televisiva per Channel 4, uno dei canali principali del Regno Unito.
Cólto in Castagna: la mia copertina
Queenie in uno dei suoi momenti più liberi: con i capelli sciolti. Una vita divisa tra le origini giamaicane e la vita in una Londra melting pot ma solo all’apparenza. Così ho voluto rappresentare la storia di Queenie: nata per essere regina, nata per vivere liberamente la propria identità.
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