Lei fa dei discorsi, la sala applaude. Crede sinceramente in quello che dice? – Sono obbligato a crederci. – Ma nel suo intimo, che ne pensa? – Non penso. Non posso permettermi questo lusso. La paura è in me fin dall’infanzia.
Trilogia della Città di K. – Ágota Kristof
Trilogia della Città di K (titolo originale Trilogie des jumeaux, letteralmente Trilogia dei gemelli) è un romanzo di Ágota Kristof pubblicato per la prima volta nel 1986 per Editions du Seuil (Parigi). In Italia arriva grazie a Einaudi nel 1998.
Trama di Trilogia della Città di K.
Il romanzo si compone di tre parti:
- Il grande quaderno
- La prova
- La terza menzogna
La storia si svolge nella città di K. – un luogo non definito ma che si intuisce si possa collocare nell’est Europa o persino in Ungheria – in un periodo non precisato del Novecento (probabilmente attorno alla Seconda Guerra Mondiale).
La storia parte da due gemelli (di cui inizialmente non si conoscono i nomi) che vengono lasciati alla nonna dalla loro madre a causa dell’imminente guerra e della scarsità delle risorse per crescerli. La nonna – nota anche come la Strega – è una donna rude, avara e crudele che sfrutta i due ragazzi per accrescere le proprie ricchezze e fare i propri interessi.
I ragazzi crescono e la loro infanzia è segnata da lavoro, pochissima istruzione (prevalentemente a casa) e tanta scrittura: tutto ciò che accade, infatti, viene annotato su un Grande Quaderno.
Tutto sembra svolgersi normalmente quando, all’improvviso, i gemelli si devono separare. Ed è qui che la storia cambia, si sconvolge e le certezze iniziano lentamente a crollare sotto il peso della verità.
Recensione di Trilogia della Città di K.
Iniziamo con il dire che Trilogia della Città di K. non è una lettura per chi cerca qualcosa di leggero per passare qualche ora in allegria. I temi toccati dal romanzo sono profondi e complessi: troviamo la guerra che fa da sfondo ad abusi (anche sessuali), violenza e traumi.
Un welcome pack non proprio delicato, diciamo così.
Lo stile di scrittura
La prosa di Kristóf è cruda e priva di fronzoli, catturando la brutalità e la disumanità della guerra in modo straordinario. Uno stile tagliente, incredibilmente asciutto e distaccato, quasi a simboleggiare un totale annichilimento dell’Io umano. I gemelli, spesso descritti come insensibili e cinici, diventano così dei narratori freddi che riflettono in modo onesto e spietato sul mondo che li circonda.
Lo stile asciutto porta tutti gli avvenimenti sullo stesso piano. Non c’è l’intento di far commuovere, né quello di scandalizzare: c’è una volontà dichiarata di raccontare la vita così com’è, in una disarmante trasparenza, senza sviolinamenti o superflui sentimentalismi.
Le parole che definiscono i sentimenti sono molto vaghe; è meglio evitare il loro impiego e attenersi alla descrizione degli oggetti, degli esseri umani e di se stessi, vale a dire alla descrizione fedele dei fatti.
Trilogia della Città di K. – Il grande quaderno
Tornando ai gemelli protagonisti: all’interno del romanzo ritroviamo il topos letterario dei gemelli identici, inseparabili e in qualche modo connessi tra di loro nello spazio e nel tempo. Talmente connessi che nella prima parte – Il grande quaderno – si uniscono in un duplice Io narrativo per poi separarsi e diventare l’uno l’estensione dell’altro in un continuum identitario.
La complessità della storia
La bellezza di Trilogia della Città di K. di Ágota Kristof è che scioglie il confine tra realtà e menzogna creando filoni narrativi paralleli in cui il lettore si perde e cerca di trovare il bandolo della matassa per dare un senso a quello che sta leggendo.
Il libro è complesso e ha diverse chiavi di lettura: ci si può ritrovare la storia di una famiglia distrutta dalla guerra; la guerra quotidiana con se stessi e con gli altri; la scoperta del mondo esterno in una sorta di romanzo di formazione dissonante.
Al lettore si lascia il compito di riflettere su quello che va a toccare le sue corde più intime e a scavare da sé l’intreccio che ha più senso per la sua storia, ad aprire – una alla volta – tutte le sliding doors.
Volente o nolente, Trilogia della città di K. è una storia intima, che mette alla prova il fegato e lo stomaco di chi decide di affrontarla. Un vero gioiello ma non per tutti.
Voto: 🌕🌕🌕🌕🌗
L’autrice: Ágota Kristof
Ágota Kristof nasce a Csikvánd, Ungheria, nel 1935. Trascorre la sua vita in Ungheria, in questo paesino da meno di 500 anime fino a quando deve fuggire all’arrivo dell’Armata Rossa nel 1956.
Da allora, la Svizzera sarà la sua nuova casa fino alla morte, avvenuta a Neuchâtel nel 2011.
Nonostante l’origine ungherese, Kristof pubblica i suoi libri in francese.
Ottiene successo con Il grande quaderno (Le grand cahier), il primo romanzo della Trilogia della città di K. pubblicato nel 1986, seguito da La prova (La preuve – 1988) e La terza menzogna (Le Troisième Mensonge – 1991). Curiosità: i tre libri sono stati tradotti in italiano da tre persone diverse.
Da Il grande quaderno sono stati tratti diversi film. Di seguito il trailer del 2015.